Nei giorni scorsi sono pervenute al Nostro indirizzo di posta elettronica un numero significativo di segnalazioni, da parte di consumatori letteralmente increduli di aver visto incrementare il prezzo complessivo di alcuni acquisti effettuati per beni e/o servizi (bar, centri di bellezza etc.) dai 2 ai 4 euro. La motivazione? L’addebito di una vera e propria “Covid Tax“, o più semplicemente un c.d. “contributo Covid-19“.

In effetti, la conferma di quanto sta accadendo giunge direttamente dal Codaconsche sul proprio sito ufficiale ha diramato il seguente comunicato: “Numerosi consumatori hanno denunciato un sovrapprezzo, mediamente dai 2 ai 4 euro, applicato in particolare da parrucchieri e centri estetici ai propri clienti – afferma il presidente Carlo Rienzi. Un balzello inserito in scontrino con la voce ‘Covid’, e che sarebbe imposto come contributo obbligatorio per sostenere le spese degli esercenti per sanificazione e messa in sicurezza dei locali”. “Conte e Gualtieri potrebbero rinviare le tasse al 2021, ma non vogliono; abbiamo anche registrato casi di centri estetici che obbligano i clienti ad acquistare in loco un kit monouso costituito da kimono e ciabattine, alla modica cifra di 10 euro – aggiunge Rienzi. Chi non versa tale ‘tassa’ e non acquista il kit, non può sottoporsi ai trattamenti, sempre per le esigenze legate al Covid. Un vero e proprio Far West illegale che potrebbe configurare il reato di truffa, e contro cui il Codacons – conclude la nota – presenta una denuncia alla Guardia di Finanza e all’Antitrust, fornendo tutte le segnalazioni ricevute al riguardo, affinché si avviino le dovute indagini sul territorio”.

Di fronte a simili condotte, possiamo solo consigliare di prestare la massima attenzione prima di usufruire di determinati servizi, chiedendo espressamente all’esercente di confermare il prezzo definitivo, per poi procedere con l’acquisto. Nei casi dubbi, restiamo naturalmente a disposizione per qualsivoglia supporto o chiarimento.