La profonda crisi economica, provocata dall’esplosione del fenomeno pandemico ormai tristemente noto a tutti con il nome di Covid-19, sta ponendo le basi per un’autentica tragedia sociale e produttiva, con centinaia di piccole, medie e grandi imprese letteralmente schiacciate dalla paralisi delle proprie attività, a fronte di un mantenimento dei principali costi fissi, tra cui sono ricomprese imposte e tasse.
I provvedimenti assunti dalle preposte autorità nelle scorse settimane hanno di fatto “congelato” la notifica di nuove cartelle ed avvisi di accertamento sino al prossimo 31 gennaio 2021, ma vi è un concreto rischio che con la ripresa delle attività da parte degli uffici si verifichi un autentico “ingorgo” esattoriale, che porterebbe al definitivo fallimento migliaia di attività economiche, già duramente colpite dalla pandemia.
Si tratta in particolare, secondo quanto riferito da Agenzia Entrate, di 35 milioni di atti di riscossione come cartelle, ipoteche e fermi amministrativi e di ulteriori 15 milioni atti di accertamenti e lettere di compliance per invitare i contribuenti a rettificare le proprie dichiarazioni.
Ed è proprio in tal senso che il Governo sta decidendo di intervenire, prevedendo in seno al c.d. Decreto “Ristori 5” una nuova rottamazione quater delle cartelle esattoriali.
In dettaglio, il provvedimento allo studio del governo prevede tra le tante misure (tra cui, per menzionarne alcune, vi saranno contributi a fondo perduto per le partite Iva nonché la proroga della cassa integrazione sino al prossimo mese di giugno) una rottamazione delle cartelle esattoriali emesse sino al 2019, che dovrebbe consentire ai contribuenti di abbattere sanzioni ed interessi procedendo al pagamento delle sole imposte dovute, tramite un apposito piano di rateizzazione dilazionato su un arco temporale di medio-lungo periodo.
Ed ancora, un’ulteriore misura dovrebbe consistere nella riproposizione di una finestra per usufruire del c.d. saldo e stralcio (i cui contorni tuttavia sono ancora poco chiari), da finanziarsi con un nuovo scostamento di bilancio da circa 20 miliardi di euro, che naturalmente dovrà preventivamente essere soggetto all’approvazione del Parlamento.
Naturalmente vi terremo aggiornati non appena giungeranno conferme ufficiali da parte delle istituzioni; nell’attesa, restiamo come sempre a disposizione per valutare preventivamente la specifica situazione riferita sia ad imprese individuali che a società strutturate, con l’obiettivo di concepire un action plan operativo per sostenere una congrua ripartenza.