Da alcuni giorni rimbalzano sul web decine di notizie, riportate dalle principali agenzie di stampa nonché da numerosissime testate giornalistiche specializzate nel settore, che “denunciano” l’imminente chiusura di tutte le Sale LAN (abbreviazione di Local Area Network) da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che nei giorni scorsi ha dato avvio ad una intensa attività d’indagine, a seguito di un esposto presentato dal legale rappresentante della Società LED S.r.l. Sig. Sergio Vittorio Milesi.

La vicenda, oltre che gettare nel panico centinaia di esercenti – “minacciati” dalla chiusura immediata delle proprie attività, con conseguenti ripercussioni anche sul mantenimento dei relativi livelli occupazionali – merita un approfondimento, finalizzato a comprendere quali sono le problematiche che ad oggi possono coinvolgere il titolare di una c.d. Sala LAN, e soprattutto quali possono essere le soluzioni da adottare, per operare nel pieno rispetto della legge.

Sale LAN – L’esposto di LED S.r.l. e l’avvio delle attività da parte di ADM

Come anticipato, la vicenda ha tratto origine da un esposto presentato dalla Società LED S.r.l., la quale ha sottoposto all’attenzione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli le proprie perplessità in merito all’attività svolta da alcune Sale LAN, operative sul territorio italiano.
In particolare, come è dato leggere nell’esposto (facilmente reperibile sul Web), a parere di LED S.r.l. la presenza – all’interno delle Sale LAN – di “postazioni pc con giochi precaricati e con la possibilità di collegarsi online e giocare su diverse piattaforme di gioco”, nonché di “postazioni consolle Playstation o Xbox, con giochi precaricati o con la possibilità di accedere alle piattaforme online dei produttori” determinerebbe una “elusione delle normative vigenti” da parte dei titolari delle Sale LAN, i quali – per contro – richiedono ai propri clienti il pagamento di una tariffa per l’utilizzo di tali apparecchiature.
Secondo la tesi di LED S.r.l., il timore è che tali apparecchiature “possano essere utilizzate per l’esercizio illegale di gioco d’azzardo mentre, nei locali sopramenzionati (i locali delle Sale LAN, ndr) risultano installati dei semplici pc e consolle collegati online, dove anche utilizzatori minorenni possono utilizzare tali attrezzature senza nessun controllo e regolamentazione”.

La risposta di Agenzia delle Dogane e dei Monopoli non si è fatta attendere: alcuni giorni fa infatti funzionari doganali si sono presentati all’ingresso di specifiche Sale LAN, operative nel Nord Italia, disponendo in alcuni casi il sequestro delle apparecchiature ritenute “illegali” e portando di fatto alla chiusura – al momento temporanea e cautelare – di tali attività, le quali hanno denunciato il tutto tramite i propri social media.
La vicenda è divenuta di dominio pubblico, al punto tale che in data 2 maggio 2022 l’Agenzia delle Dogane ha dovuto diramare un apposito comunicato stampa, contenente alcune precisazioni sulle attività di sequestro effettuate nei giorni immediatamente precedenti.

Sale LAN – Cosa sono?

Prima di addentrarci nell’analisi del quadro normativo, cerchiamo di capire meglio cosa sono queste Sale LAN.
Con la diffusione sempre più massiccia dei videogames su scala globale si è palesata la necessità di ricreare degli ambienti “protetti”, ove gli utenti possano condividere le proprie esperienze di gioco in totale sicurezza, sia per mero divertimento che per finalità “professionali”, correlate al fenomeno dei c.d. Esports.
In questo contesto, le Sale LAN sono a tutti gli effetti degli esercizi commerciali aperti al pubblico – e dunque dotati di tutte le preliminari autorizzazioni, rilasciate ai sensi di legge – all’interno dei quali il titolare mette a disposizione una o più postazioni tecnologiche, connesse ad Internet (sia esse dotate di PC oppure consolle videogames quali Playstation, Xbox o Nintendo), che l’utente può utilizzare per un periodo di tempo limitato (di norma un’ora o frazioni di ora) dietro pagamento di una tariffa di “noleggio”.
Spesso accade che tali postazioni siano dotate di apparecchiature acquistate direttamente dal gestore delle Sale LAN, diversamente a quanto accade con i tradizionali videogiochi cabinati, che spesso sono concessi in noleggio al titolare della sala giochi.
Pagando la tariffa dunque, l’utente può utilizzare un PC o una consolle per giocare ad uno o più videogames, preinstallati all’interno dell’apparecchio (anch’essi acquistati regolarmente dal titolare), sia in modalità “offline” (e dunque, senza l’utilizzo di alcuna connessione internet) che in modalità “online” (e dunque tramite l’utilizzo di una connessione di rete, che consente di partecipare a sessioni multi-giocatore, con utenti connessi da altre parti del mondo).
In alcuni casi, le Sale LAN offrono anche delle esperienze di c.d. realtà virtuale, tramite apposite apparecchiature di ultima generazione, sempre dietro pagamento di una tariffa oraria.
E’ bene precisare sin d’ora che nessuna delle opportunità ad oggi offerte dalle Sale LAN permette o incentiva il gioco d’azzardo online, aspetto che – come vedremo a breve – assume un carattere di fondamentale importanza.

Sale LAN – Il quadro normativo vigente

E’ bene chiarirlo sin da subito: la questione è particolarmente tecnica e, alla data odierna, soffre di un vuoto normativo che meriterebbe l’intervento da parte del Legislatore ordinario.
La normativa è rinvenibile all’interno dell’art. 110 del TULPS (oggetto di successive integrazioni) il quale disciplina in modo particolarmente rigoroso l’iter che conduce al rilascio delle autorizzazioni – da parte delle preposte autorità – per l’apertura al pubblico di sale per lo svolgimento per “bigliardi o per altri giuochi leciti”.
Come anticipato, l’avvio di tali attività richiede il rilascio preliminare di una autorizzazione da parte del Questore territorialmente competente; la legge, al riguardo, prevede due tipologie differenti di autorizzazione: la prima (che è rilevante nel caso che ci occupa), consente l’avvio di attività ove vengono utilizzate apparecchiature che prevedano l’inserimento (o meno) di una moneta da parte dell’utente, e che NON consentono all’utente medesimo di poter competere per la vincita di un premio in danaro. Quindi si tratta di apparecchiature che NON consentono all’utente (perché non lo prevedono) di poter accedere a giochi con vincite in danaro (scommesse) o che prevedano il ricorso al gioco d’azzardo.
In tale ipotesi, a parere di chi scrive, potrebbe rientrare anche l’utilizzo delle apparecchiature in analisi, ovverosia le postazioni PC e consolle videogiochi oggi presenti nelle Sale LAN, che così potrebbero essere autorizzate dalle autorità competenti grazie ad un iter più semplice e snello, rispetto a quello cui si sottopongono tutte gli esercizi commerciali ove viene offerta l’opportunità di effettuare delle scommesse e ottenere delle vincite tramite il gioco.

Sale LAN: come difendersi?

Come anticipato, il tema in analisi è davvero delicato e si presta a molteplici interpretazioni, in assenza di una indicazione univoca da parte del Legislatore, che sciolga ogni potenziale dubbio in merito.
Da questo punto di vista, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha provato a risolvere i dubbi con una propria determinazione direttoriale, emanata nel corso del 2021, con la quale ha fornito alcuni chiarimenti in argomento, rispetto al dato normativo ad oggi vigente.
Tuttavia – si badi bene – tale documento è da considerarsi quale mera “prassi” (con valore dunque meramente indicativo) senza alcun efficacia cogente rispetto agli operatori economici che ne sono destinatari.
Quindi, come può il titolare di una Sala LAN difendere la propria attività, operando nel rispetto della legge?
A tal riguardo, fermo restando il necessario possesso di tutti i titoli autorizzativi richiesti dalla legge per l’apertura al pubblico di simili attività, è possibile interpellare direttamente l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli tramite la trasmissione di un’apposita istanza, ove si descrive fedelmente la tipologia di attività posta in essere e si propone all’Autorità una propria soluzione interpretativa, rispetto al quadro di norme che si ritiene applicabile al caso di specie.
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, come previsto per legge, dispone di un termine di 90 giorni entro cui rispondere a tale istanza; decorso il predetto termine, la soluzione offerta dall’istante diviene “definitiva” e potrà essere esibita in occasione di un eventuale controllo da parte dei funzionari.

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Chiusura Sale LAN, perché è illegittima
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Chiusura Sale LAN, perché ad oggi è illegittima: scopriamo insieme i motivi che inducono ad avere più di un dubbio in merito a quanto sta accadendo..
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